CIRCUITO di CREMONA,  8-9.07.2011

Bis di Antonelli-Botticini. Da Zanche- Belfiore primi tra le storiche

 

La dodicesima edizione del “Circuito di Cremona” conferma il successo della rassegna preannunciato da un numero di iscritti così elevato da costituire un record. Da Piazza Duomo prendono dunque il via 128 equipaggi. Ed il successo è confermato dai consensi espressi dai piloti all’arrivo.
Ma nella notte cremonese brillano soprattutto le stelle di Lucio Da Zanche e Romano Belfiore che a bordo della Porsche 911 RSR della Scuderia Ateneo si aggiudicano la prova riservata alle auto storiche e valevole per il Campionato Italiano. Per loro, ovviamente anche il primato nel Secondo raggruppamento.
Già in testa dopo la prima prova, non hanno più abbandonato il comando, firmando il miglior tempo in sette delle dieci prove cronometrate.
Ma non è stata una passeggiata: Marco Savioli e Alessandro Failla, su Porsche 911 RS, hanno infatti, concluso a soli 12 secondi ed 8 decimi dai vincitori dopo una gara sempre all’attacco. Per loro anche la soddisfazione del miglior tempo in tre prove ed il rammarico per un risultato che avrebbe potuto essere differente senza il strafilaggio d’olio che ha penalizzato dall’inizio il motore boxer tedesco. Completano il podio e si aggiudicano il terzo raggruppamento, riservato alle vetture più giovani, Marco Domenicali e Giulio Oberti, con la Porsche 911 SC iscritta dalla scuderia Piacenza Corse.
Non basta, invece, a Cristiano Ricci e Davide Boselli, su Opel Ascona 400, una furiosa rimonta che dopo un avvio prudente li ha condotti fino al quarto posto.
Noni assoluti e primi del 1. Raggruppamento, dove si confrontano i modelli più datati, si classificano Luigi Capsoni e Luca Beltrame, su Renault Alpine A110. che solo negli ultimi kilometri riescono a superare Alessandro Cortimiglia e Michele Radicchio, su Lotus Elan.
Decisamente più incerta e ricca di colpi di scena la sfida tra le auto moderne impegnate nel Challenge Nazionale Seconda Zona. Tra le sette Super2000 in gara si accende subito una vivace bagarre. Scattano in testa Elia Bossalini e Daniele Mangiarotti, ma sono subito superati da Giuseppe Freguglia e Gabriele Falzone, a loro volta braccati da Gianpietro Antonelli e Stefano Botticini, che riescono perfino a portarsi in testa quando un problema elettrico oscura i fari degli avversari. Dopo il parco assistenza Freguglia-Falzone si riportano in testa e sembrano avviati verso una facile vittoria. Quando ormai albeggia, invece, sulla loro Peugeot si rompe un piccolo tubo del circuito di raffreddamento: nonostante l’intervento di un meccanico l’equipaggio è costretto al ritiro.
Ma questo episodio nulla toglie al successo di Antonelli-Botticini che bissano il trionfo dello scorso anno. Per loro una condotta gara sempre aggressiva, nonostante qualche problema ai freni - con tre vittorie parziali in prova speciale - ma sempre concreta ed attenta, soprattutto nel finale, quando riescono a gestire un vantaggio di oltre mezzo minuto sugli inseguitori. Al secondo posto Bossalini- Mangiarotti, partiti benissimo ma poi non sempre convinti di potersi imporre. Mai domi, invece, Cristiano Manzini e Michele Lucchi, bravissimi ad assimilare le caratteristiche della Skoda Fabia e raggiungere, dopo una partenza cauta, il podio già al debutto.
Sugli scudi i piloti locali. Alberto Marchetti e Mario Scalmani sono quarti assoluti, dopo una notte piena di adrenalina, con tanti tempi interessanti ed una innocua divagazione fuori percorso. Mauro Destefani e Mauro Gentilotti, su Renault Clio, concludono quinti, primi di Super1600 e vincono il confronto con i concittadini Paolo Ferrari e Andrea Montagna. Settimo è l’inossidabile piacentino Pierluigi Zilocchi, con Enrico Bracchi, sulla New Clio R3C. Positiva la prestazione di Michele Caldaralo e Federica Tronconi, che chiudono firmando il miglio tempo nell’ultima prova speciale.
 

Vittoria di classe per Cairoli-Grigis, Bianchi-Pegoraro, Grassano-Bonaudi, Zucconi-Caniggia, Avogadri-Bariani, Gianfranco e Stefano Caranci, Cunial-Menegazzo, Fuochi-Pezzini, Butti- Ravizza, Barbieri-Rossi Mandelli-Benenti, Fulgoni-Guglieri, Fanton-Contado, Franchi-Muzzarelli.

 

Ufficio Stampa Rally - Automobil Club Cremona


Antonelli-Botticini
(Peugeot 207 S2000)


Da Zanche-Belfiore
(Porsche 911 RSR)


Bossalini-Mangiarotti
(Peugeot 207 S2000)


Domenicali-Oberti
(Porsche 911)


Manzini-Lucchi
(Skoda Fabia S2000)


Zilocchi-Bracchi
(Renault New Clio R3C)


Capsoni-Beltrame
(Alpine Renault A110)

La gara infiamma la notte del Circuito - Sono 21.31 quando la Porsche 911 di Ricci - Gnecchi scatta da Piazza del Comune parata a festa per salutare il “Circuito di Cremona”. Ma è soprattutto la luce di 128 stelle – 107 equipaggi in gara nella prova di Challenge Nazionale, 16 in lizza per il Campionato Italiano Auto Storiche e 5 nella categoria All Stars – ad illuminare questa straordinaria serata di sport motoristici.
A far gli onori di casa sono il consigliere comunale Marcello Ventura e l’assessore provinciale Chiara Cappelletti, che salgono sulla pedana di partenza alla guida di una Opel Ascona e di una Lancia Fulvia. Quasi consolidando una sinergia tra Istituzioni al loro fianco siedono Carlo Alberto Ghidotti e Alessio Zanardi, presidenti rispettivamente dei consigli provinciale e comunale.
La sfida vera inizia subito dopo lo start, con la prima prova speciale sul tracciato di 820 metri ricavato da Piazzale Azzurri d’Italia, nel magnifico anfiteatro naturale degli argini del Po. Lo affrontano per prime le storiche. Da Zanche-Belfiore confermano determinate intenzioni di vittoria, ma nel 5 piloti sono racchiusi in un secondo. Desta sensazione il tempo staccato da Marco e Luciano Morandi, ma pagano 1 minuto di ritardo al Controllo Orario. Inoltre denunciano qualche problema di motore: la gara perde due sicuri protagonisti. Grande spavento per Bigoni-Gregori: sulla Talbot Sunbeam cede l’uniball di una sospensione, peraltro appena sostituito e probabilmente difettoso. Nel Challenge Nazionale Bossalini-Mangiarotti piegano la concorrenza di Antonelli Botticini e Freguglia Falzone.
La gara si sposta sugli Appennini - Dopo il primo parco assistenza di Lugagnano i concorrenti affrontano gli Appennini. La “Vernasca”, con i suoi allunghi decisi e le curve di ampio raggio è l’aperitivo ad una notte di forti emozioni. La “Pellegrino” e la “Veronica”, con il loro fondo scorrevole ed i frequenti cambi di ritmo esaltano l’abilità dei piloti.  Tra le auto storiche prosegue la marcia trionfale di Lucio da Zanche e Romano Belfiore che firmano due prove su tre e consolidano il primato in classifica. Ed il successo nella “Vernasca” conseguito da Savioli-Failla, vede la gioia mitigata da un trafilaggio d’olio nel propulsore che induce una condotta più cauta. Plano-Palmisano e Domenicali-Oberti litigano per il terzo posto mentre l’aria di casa sembra galvanizzare Ricci-Mancuso che risalgono con ritmo arrembante fino alla quinta piazza. Cortimiglia-Radicchio, con la Lotus Elan conducono le danze nel primo raggruppamento. Nenna- Favero bruciano la guarnizione della testa, Bucci-Neri rompono un semiasse mentre Cerati- Cozzani si ritirano sulla Vernasca. Più incerta la sfida tra le moderne. Le prime rampe premiano Freguglia-Falzone, ma poi irrompono prepotentemente Antonelli-Botticini che firmano una doppietta e, appena prima del riordino, si portano in testa, benché per soli otto decimi. Terzi sono Bossalini-Mangiarotti, davanti a Tiramani- Salvelli e Marchetti-Scalmani. L’esito è tutt’altro che definitivo. Freguaglia lamenta di aver affrontato l’ultima prova senza l’ausilio dei fari. Tiramani-Salvetti accusano problemi di assetto, soprattutto sull’asse anteriore;    Marchetti-Scalmani scontano un dritto, mentre Manzini-Lucchi procedono nel loro apprendistato con la Skoda Fabia. In S1600 Destefani-Gentilotti guidano il gruppo. Ed al parco assistenza si lavora alacremente per conquistare quell’efficienza e quel piccolo vantaggio tecnico che, tra tanti campioni, sembra anch’esso indispensabile per imporsi.
Recupero di Freguglia Falzone. Da Zanche allunga - Il secondo passaggio sulle prove non comporta particolari scossoni in classifica. Da Zanche vince “Vernasca” e “Veronica”, Savioli si aggiudica, per soli quattro decimi di secondo, la “Pellegrino”. Alle loro spalle Domenicali, Ricci e Andrei. In netta ripresa le prestazioni di “Pedro” sulla splendida Ferrari GTB, mentre Pasetto-Salvo, con la Fiat 127 scalano fino al 12esimo posto assoluto, nonostante lamentino problemi con la frizione. Nel primo raggruppamento Cortimiglia e Capsoni si marcano a stretto contatto. Prima della PS 7, invece, Maurizio Palano e Simona Palmisano abbandonano la compagnia, traditi dal cambio della loro Porsche. Noie all’alternatore fermano anche l’Alpine di Mondina-Pedrini mentre Giombini-Cirillo sono appiedati dall’alternatore della Fiat 131 Abarth. Tra le auto moderne impegnate nel Challenge Nazionale, invece, Freguglia e Falzone, risolti i problemi elettrici, si riprendono quanto concesso agli avversari poco prima e con tre vittorie parziali si issano nuovamente in vetta alla classifica. Antonelli-Botticini li seguono come ombre, pronti a profittare di ogni incertezza degli avversari. Vacilla, invece, anche se solo per un attimo il terzo posto di Bossalini- Mangiarotti, che sulla “Pellegrino” rompono un cerchio. La successiva “Veronica” vede il terzo tempo, a ridosso dei battistrada, di Destefani-Gentilotti con la Renault Clio S1600 ma si mettono in bella evidenza, con le New Clio R3C anche Caldaralo-Tronconi, quarti, e Lozza Fiorendi, sesti. Quando Mancano tre prove al termine le classifiche sono le seguenti: Challenge Nazionale:1- Freguglia -Falzone (Peugeot 207 S2000) in 32'24.9, 2-Antonelli-Botticini, a 10.1, 3 - Bossalini-Mangiarotti (Peugeot 207 S2000) a 30.1, 4 - Manzini-Lucchi (Skoda Fabia S2000) a 47.9, 5 – Marchetti-Scalmani (Peugeot 207 S2000) a 50.0
Auto Storiche: 1- Da Zanche-Belfiore (Porsche 911 Rsr) in 33’50.5 , 2 –Savioli-Failla (Porsche 911) a 12.6, 3 – Domenicali-Oberti (Porsche 911 Sc) a 1’12.9, 4-Ricci-Boselli (Opel Ascona 400) a 1’14.6, 5 Andreis- Farina (Porsche 911 Carrera Rs) a 1’59.5

Dove abbiamo scattato le foto del nostro servizio